
COMUNICATO A SOCI, SIMPATIZZANTI ED AMICI DELLA COALIZIONE ITALIANA CONTRO LA PENA DI MORTE APS
Dicembre 1, 2025Il 10 dicembre 1948, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvò e proclamò la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Dopo questa solenne deliberazione, l’Assemblea delle Nazioni Unite diede istruzioni al Segretario Generale di provvedere a diffondere ampiamente questa Dichiarazione e, a tal fine, di pubblicarne e distribuirne il testo non soltanto nelle cinque lingue ufficiali dell’Organizzazione internazionale, ma anche in quante altre lingue fosse possibile usando ogni mezzo a sua disposizione. La Dichiarazione è composta da un preambolo e da 30 articoli. Pur non essendo formalmente vincolante per gli Stati membri, in quanto dichiarazione di principi, questo documento riveste un’importanza storica fondamentale in quanto rappresenta la prima testimonianza della volontà della comunità internazionale di riconoscere universalmente i diritti che spettano a ciascun essere umano. Le norme che compongono la Dichiarazione sono ormai considerate, dal punto di vista sostanziale, come principi generali del diritto internazionale e come tali vincolanti per tutti i soggetti di tale ordinamento (Senato della Repubblica, 2018)
Articolo 30
Nulla nella presente Dichiarazione può essere interpretato nel senso di implicare un diritto di un qualsiasi Stato, gruppo o persona di esercitare un’attività o di compiere un atto mirante alla distruzione di alcuno dei diritti e delle libertà in essa enunciati
Partiamo proprio da qui. L’art. 30 della Dichiarazione è completamente disatteso oggi. Senza andare lontano, ci fermiamo in Israele e in Ucraina. Così vicini; eppure, così lontani dalla nostra quotidianità…
Si stanno perpetrando due genocidi e la comunità internazionale non riesce a evitarlo. Dove sono il diritto alla vita/alla sicurezza/all’istruzione dei bambini di Gaza? Dove sono finiti i bambini ucraini deportati in Russia per essere rieducati?
Il dolore lascia il posto alla rabbia e ancora più in questa giornata di celebrazione di quella che doveva essere una Dichiarazione universale dei diritti umani, ma ancora di più un urlo di ribellione contro tutto quello che l’uomo era riuscito a fare durante la Seconda Guerra mondiale: basta genocidi, basta guerre, basta torture!
E oggi, 10 dicembre 2025 siamo ancora qui a rivendicare l’uguaglianza di tutti gli esseri umani, il loro diritto a essere liberi, vivi, istruiti, in pace e non in guerra.
Non dimentichiamoci della Dichiarazione universale, anzi, rileggiamola per vedere quanto è stato fatto e quanto ancora c’è da fare! Non abbandoniamo questa luce in questa epoca così buia.
Il Direttivo Coalit



